domenica 20 giugno 2010

Porgendo la mano

Lambite

dal grigio pastume

di gente banale

che vive per niente,

ma lontano dai mille pagliacci

che come puttane si vendono

ad ogni nuovo potente,

ci sono persone

che lottano e pensano

tenendo aperta la mente

e, porgendo la mano,

riscattano l’anima

di questo mondo morente

IL Brufolo

Piccolo uomo, ascolta:

enorme è la tua ombra,

ma non mi inganna

la tua lanterna magica.

Dietro quel telo

c’è solo un piccoletto

che crede d’impressionar

col suo sapere

ma che è piccino,

davvero piccolino

come quel brufolo che ho

‘sta sera sul sedere.

Oh, certo

“tu conosci i classici a memoria

ma non distingui

il ramo da una foglia”.

Sai usare le parole dei tuoi libri,

ma ignori

quelle che nascono dal cuore.

Magari pensi pure d’ essere giusto,

e d’orgoglio ti riempi col pensiero

che la cultura tua

è sopra tutto

e ti dispensa dal scendere a tenzone.

Se qualcuno poi

ti osa criticare,

tu gli rispondi con il tuo latino…

Oh, povero gigante piccolino

tu l’anima non l’hai

per dire quel che pensi,

sei solo tronfio e pieno

dell’aria che respiri.

Cerchi il potere,

anche più degli altri

ma il cuore mica ce l’hai

tu, per lottare...

C’è l’ho con te

perché sei pericoloso

come lo è il nemico

che non si fa vedere;

come lo è il serpente

silenzioso e velenoso,

che si nasconde

nella sabbia ad aspettare

e attacca

ma solo e sempre

quando sa d’esser sicuro

e di far male…

Allora in campo aperto,

io ti sfido:

avanti, vieni fuori:

tu con il tuo sapere

io solo col mio cuore.

Ma se, come poi penso

non ti farai vedere,

va bene, caro brufolo

che stai sul mio sedere,

pesante su una seggiola

io

mi farò cadere….