mercoledì 16 maggio 2012

Ti avrei


Ti avrei chiamato Davide
in nome dell’idea
che a mirar bene e in tempo
si abbatte ogni Golia.

Ti avrei spronato ad essere,
fiero del tuo sentire,
perché ha il vuoto dentro
il misero apparire.

Ti avrei insegnato il dubbio
che indaga ogni mistero,
perché si è certi solo
che si dovrà morire.

Ma poi…
Ti avrei alzato al cielo
fiero del mio potere e,
stringendo tra le mani l’illusione
di avere fatto un passo oltre l’oblio,
ti avrei fra troppi altri lasciato a sgomitare
su questa stanca e dissanguata terra
che attende ormai soltanto di scoppiare
come un bubbone rigonfio di dolore