Nel buio di una stanza
riempita d’angoscia e di sudore
passano i ricordi,
si contano le ore…
Di ciò che hai accumulato
nulla adesso ti appartiene e,
fuori dalla stanza,
tutto
è già passato in altre mani…
Spaventato e solo come un cane,
tu attendi
ricordando quel che eri,
e quel che avevi vorresti barattare
per un giorno ancora
trascorso ad annusare l’aria e il mare…
Allora forse senti
Quanto misero sei stato e,
riaperti ancora gli occhi
di fronte a quel soffitto scalcinato,
catturi un filo d’aria mordendo la paura e,
con sulle labbra un’ultima parola,
resti a fissare il mondo, senza vita
domenica 17 febbraio 2008
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