venerdì 22 agosto 2008

Fratello mio

Fratello mio,
finito sotto terra
con l’ impressione ancora tra le dita
di una luce nuova
venuta a rischiarare finalmente
la tua vita,
oggi ti scrivo come se fossi vivo
perché non può bastarmi
parlarti col pensiero,
dove stretto è il confine
tra quel che sono
e quel che ero.
L’ultima volta , lo so
è stata dura:
cosa vuoi farci?
le tue uniche parole,
e poi una canna,
fumata alla salute della vita
che se ne andava,
ma ancora insieme, un’altra volta,
con forza e in piedi
urlando vieni a prendermi
finché sappiamo ridere, no
non è finita!
Poi,
con vigore stringesti la mia mano
mentre con gli occhi mi dicevi
adesso vado,
e questo viaggio mi porterà lontano…

Io, da quel giorno,
ho smesso di sognare
perché la vita in fondo
è solo un’illusione
che ci regala sofferenza col sorriso
e quel che dà
se lo riporta via senza preavviso.
Ma sai, fratello mio, cosa ti dico?
Quest’esistenza finirà,
comunque sia vissuta, così
bisogna che s’accetti
d’essere tenuti dalla morte
sottoscacco per la vita.
Devo provare, allora
a vincer la paura
miscelando i giorni miei
al tuo sorriso e,
con te presente ma silenzioso
nel mio cuore,
saper tornare a vivere
e a sognare.

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